Non meno importante è la qualità delle attività sviluppate nei Centri, con una ‘tavolozza’ di possibili componenti che va valutata in funzione degli obiettivi primari e delle condizioni specifiche del contesto locale. Si va dalle attività “di base” di tipo informativo-comunicativo (esposizione, documentazione-consultazione, produzione e diffusione di pubblicazioni, sito web) a quelle di confronto e supporto alla decisione (forum, discussione, dibattito) a quelle di advocacy e di servizio (educazione, formazione, supporto alla valutazione e metaprogettazione) fino alla ricerca (stesura rapporti diagnostici e propositivi).
Queste ultime connotazioni, poco presenti in Italia in origine, si rivelano in crescita (formazione di una cultura dell’utenza), in rapporto alle esperienze di condizioni più collaudate e mature (USA) ove è fisiologica la funzione formativa degli “attori altri” che un corretto processo di ascolto comporta, fino a casi eccezionalmente virtuosi di intersezione tra attività del centro e formazione universitaria.